L’art. 44 del Codice Civile definisce la residenza come il luogo di dimora abituale della persona. La residenza è spesso identificata con l’abitazione principale. Anche ai fini fiscali, abitazione principale e residenza sono sinonimi. Diverso è il concetto di prima casa, che è la prima abitazione acquistata nel comune di residenza.
Esempio: Se risiedo a Roma in un immobile in affitto e successivamente acquisto una casa a Roma destinandola ad attività di investimento, l’abitazione in affitto rimane la mia abitazione principale, mentre la casa acquistata è la mia prima casa.
Agevolazioni fiscali:
- Residenza:
- Imposte sui redditi (IPFEF): Non si pagano imposte sui redditi sull’abitazione principale.
- IMU: Non si paga IMU sull’abitazione principale.
- Plusvalenze: Non si genera plusvalenza tassabile in caso di vendita dell’abitazione principale.
- Detrazione fiscale del 19% su:
- Interessi passivi sul mutuo e spese notarili (massimo € 4.000).
- Spese di intermediazione immobiliare (massimo € 1.000).
- Prima casa:
- Al momento dell’acquisto:
- IVA al 4% anziché 10% se acquistata da una ditta di costruzione.
- Imposta di registro al 2% anziché 9% se acquistata da un privato.
- Imposte catastali e ipotecarie fisse di € 200,00 o € 50,00, a seconda che si acquisti da una ditta di costruzione o da un privato.
- Condizioni per ottenere l’agevolazione:
- Fissare la residenza nel comune di acquisto entro 18 mesi.
- L’immobile non deve essere di lusso.
- Credito d’imposta: Chi vende la prima casa acquistata con agevolazioni e ne compra un’altra entro un anno, ha diritto a un credito d’imposta pari all’imposta pagata sul primo acquisto.
- Al momento dell’acquisto: