Un uomo che anticipò la moderna edilizia urbanistica
Il 12 giugno scorso, Milano, l’Italia e il mondo intero hanno salutato Silvio Berlusconi, non solo come imprenditore, ma anche come uomo politico e statista. La storia di Berlusconi potrebbe sembrare il tipico sogno americano, ma è tutta italiana. Si è sempre distinto in ogni sua attività, portandola al successo non solo economico, ma anche al plauso del pubblico e della gente.
Nel lontano 1961, dopo la laurea, il giovane Berlusconi iniziò la sua epopea imprenditoriale fondando la Cantieri Riuniti Milanesi Srl insieme al costruttore Piero Canali. Pochi anni dopo, nel 1964, intuì un esperimento di innovazione abitativa a Brugherio, dando vita al progetto Milano Due. Questo progetto ha anticipato le tendenze dell’abitare moderno, trasformando le città dormitorio in centri abitativi di classe e benessere. Milano Due è stato un nuovo concetto di residenzialità, capace di generare processi inclusivi, anticipando di decenni le cosiddette “smart cities“.
Berlusconi ha modernizzato Milano partendo dalle periferie, puntando sulla borghesia imprenditoriale e produttiva. Il suo approccio ha garantito un nuovo rapporto tra l’uomo e la città, trasformando le aree abitative in luoghi funzionali e sicuri, responsabilizzando i residenti verso la cura del proprio territorio.
Il suo ultimo saluto al suo capolavoro urbanistico è stato un momento commovente, evidenziando il legame affettivo con le persone che hanno popolato le sue città nell’hinterland milanese.